Domenica scorsa navigavo allegramente nella mia depressione quando scrollando mindlessly Reels su Instagram, mi sono imbattuto in un reel che mi ha lasciato devastato.

Incuriosito, ho cliccato sull’account The Ideal Town e, prima ancora di rendermene conto erano volate due ore piene. Mi ha colpito così tanto che nell’articolo Notes on my place pt.2 l’ho citato come unica cosa positiva del weekend, che era stata capace di risollevarmi l’umore.

Guardando il grande apprezzamento del pubblico sono sicuro di non essere l’unico affascinato dalla bellezza estetica e dal realismo del suo lavoro, ma per avermi rapito per due ore questa storia doveva avere un’appeal molto più profondo.
Cercando di razionalizzare quanto mi è successo ho immaginato che a colpirmi a fondo è soprattutto la capacità che Roberto ha dimostrato nel realizzare concretamente quello che per lui era sempre stato un sogno persistente. La dedizione e la meticolosità di Roberto Scalmana nel dare forma a questa città sono ammirevoli, ed è impossibile per me non provare un senso di stima per la sua capacità di trasformare la sua passione per la bellezza urbana in una realtà tangibile di cui anche noi comuni mortali possiamo godere.

Tra l’altro, The Ideal Town è un progetto reso ancora più interessante dal valore urbanistico dei dettagli che emergono dal progetto e dalle scelte che il suo costruttore ha fatto. Ogni scelta, dalla disposizione degli edifici alla progettazione delle infrastrutture, offre spunti di riflessione che vanno ben oltre la scala ridotta della città in miniatura a 1:25. Sono considerazioni applicabili anche alle città reali, in scala 1:1 che potremmo cogliere come esercizio mentale per migliorare anche la qualità della nostra città

Ho letto tutto quello che hanno scritto sul suo progetto di Roberto ed ero tentato anche io di proporvi una presentazione della città dal mio punto di vista come fatto da tanti, ma oggettivamente non c’è persona migliore del creatore stesso per presentarla.
Ho coscientemente deciso di evidenziare direttamente le parole del suo creatore, riportando il testo presente nel suo sito web, ma vi invito comunque a visitarlo per poter leggere dettagli che io tralascerò.

Per rendere chiara la differenza tra le parole di Roberto e i miei commenti e osservazioni, ho evidenziato il testo riferito a lui in blu.


La storia

L’idea di realizzare la mia città ideale mi perseguita da molti anni. E’ la bellezza degli antichi borghi e città del mio paese, l’Italia, che ha generato in me il desiderio di portare questa idea a compimento.

Tra l’idea e la sua realizzazione è stato però necessario confrontarsi con una serie di problemi.

Il più importante passo iniziale è costituito dalla ricerca del corretto materiale da utilizzare, capace di soddisfare le seguenti esigenze:

  • Permettere la realizzazione delle forme desiderate;
  • Mostrare una buona resistenza meccanica ed un’eccellente tenuta nel tempo;
  • Essere disponibile in grandi quantità ad un prezzo contenuto.

Nell’anno 1996 sono stati fatti i primi esperimenti costruttivi utilizzando il gesso, che però si dimostrò troppo fragile e fu abbandonato quasi subito; l’unico edificio realizzato con questo materiale è stata una torre quadrata, con muri costituiti da quattro pannelli assemblati in loco.

Questa tecnica costruttiva verrà riscoperta sei anni dopo.

Dopo questa esperienza risultò evidente che la ricerca del corretto materiale costituiva il maggior ostacolo per la costruzione della città.

Dopo svariati esperimenti con materiali di ogni tipo venne provata quasi per caso la malta di cemento; questa si dimostrò essere da subito il materiale ideale: resistente, durevole e disponibile in grandi quantità.

Nel marzo del 2000 si poté così cominciare con la costruzione del primo nucleo della città.

Il primo manufatto che venne realizzato fu la torre a pianta circolare, la cui struttura esiste ancora oggi come unica testimonianza rimasta di quello che fu il primo castello; poche settimane dopo venne costruito il primo vero edificio, posto sulla sommità della collina e caratterizzato da elementi che saranno ricorrenti nelle costruzioni di epoca successiva; la struttura è ancora interamente esistente e non mostra dopo più di dieci anni nessun segno di cedimento.

Successivamente il villaggio si espande verso valle con la costruzione di altri edifici e di una prima strada in cemento.

Alla fine dell’anno 2000 il primo nucleo della città assume l’aspetto riportato nelle figure.

La tecnica utilizzata per la realizzazione di questi edifici si differenzia significativamente da quella adottata per la torre di gesso: la malta di cemento è ottenuta con una bassa quantità di acqua, ciò permette di modellare la malta in loco come se fosse argilla; con la crescita della città si sono affinate le tecniche costruttive, permettendo la realizzazione di edifici sempre più complessi.

Nell’anno 2001 il villaggio comincia ad assumere l’aspetto di una piccola cittadina; in figura 7 è riportata una vista dall’alto dell’intero areale.

Durante tutto l’anno successivo la città continuò a crescere.

Nell’anno 2002, vista la necessità di aumentare l’altezza degli edifici, venne riscoperta la tecnica costruttiva adottata durante la realizzazione della torre in gesso; il desiderio di realizzare torri sempre più alte portò alla costruzione di una torre con un’altezza record di 3,70 metri; questo dimostrò i grandi vantaggi connessi con questa tecnica.

Sfortunatamente non ci sono immagini significative della città negli anni 2003-2007; in questo periodo venne realizzato il paesaggio naturale che circonda il centro abitato: a questo scopo sono state messe a dimora più di 1000 piante, tutte conifere: per riprodurre una tipica foresta di abeti sono stati utilizzati ginepri, caratterizzati da un tronco molto longilineo, nelle altre zone sono stati utilizzati cipressi; la città con il suo ambiente naturale assume così l’aspetto evidenziato nelle figure seguenti.

Il 2008 è stato un anno di forti cambiamenti: all’inizio dell’anno vennero realizzate le fondamenta del duomo, destinato a diventare il più grande edificio della città.

Per la realizzazione di tale progetto si rese assolutamente necessario l’utilizzo della tecnica di costruzione utilizzata per le torri, l’unica capace di garantire la precisione richiesta e l’utilizzo di elementi decorativi quali lesene, cornicioni, ecc.

Viste le dimensioni del progetto (2 metri di lunghezza, 1,5 metri di larghezza ed un’altezza alla lanterna superiore ai 2 metri) si decise di curare anche la parte interna dell’edificio.

A questo scopo si decise di realizzare separatamente pareti esterne ed interne: l’intera chiesa è composta da più di cento diversi pannelli assemblati, dai più piccoli particolari ai grandi pannelli della navata, pesanti quasi un quintale.

La costruzione dell’intera chiesa continuò per tutto il 2008; il completamento di tutta la struttura si ebbe molto prima del previsto, all’inizio del 2009, con la realizzazione della lanterna sovrastante la cupola.

Il successo di questo progetto sottolineò ancora una volta le potenzialità della tecnica di costruzione che si serve di pannelli prefabbricati; per la realizzazione della chiesa sono state applicate numerose innovazioni tecniche: la realizzazione delle volte con una luce di quasi un metro, la costruzione della cupola ottagonale (interna ed esterna), composta da 16 spicchi prefabbricati, la realizzazione di cornicioni curvi nelle pareti voltate interne, il mantenimento di tolleranze dimensionali nell’ordine del millimetro.

Il duomo costituisce quindi una sorta di manifesto programmatico che mostra la strada da percorrere per le costruzioni a venire.

Vi sono però aspetti arcaici che vengono mantenuti nella costruzione di questo edificio: non sono stati infatti realizzati dei disegni costruttivi, se non qualche schizzo; questo causerà non pochi problemi in corso d’opera, il più eclatante dei quali costituito dall’abbattimento della prima torre e di alcune case addossate al cantiere per fare spazio al duomo; della torre oggi rimangono solo i primi due piani.

Era perciò chiaro che per un edificio di una certa complessità si rendeva necessaria la realizzazione di un progetto cartaceo.

Durante tutto il 2009 vengono realizzati alcuni edifici nelle vicinanze del duomo, interamente costituiti da pannelli.

Nella piazza principale viene sostituita la vecchia pavimentazione a trama irregolare con una nuova tipologia costituita da tasselli rettangolari, che permettono la realizzazione di una trama regolare; questo tipo di pavimentazione, con alcune varianti, verrà in seguito sempre utilizzata.

Sempre nella piazza, di fronte al duomo, viene costruito un palazzo di cui vengono curati anche i componenti interni, come le scale e i pavimenti.

Verso la fine del 2009 venne realizzato il castello, edificato sulle rovine del secondo, brutto esempio di costruzione a pannelli risalente al 2003; l’unico elemento del complesso che si è mantenuto è la torre a pianta circolare, realizzata nel 2000.

Prosegue poi l’espansione della città con edifici che presentano una nuova tipologia di fondazioni, ora anche dotate di un collegamento con la rete fognaria.

Aggiungo io alla storia raccontata dal suo sito web, che da oltre un decennio sta lavorando ad un palazzo reale poco fuori dal borgo, costruito in stile rinascimentale che tuttora è in fase di cantiere ma che potrete ammirare nei disegni CAD usati per progettarlo.

Progettazione, schizzi e tecniche di costruzione

I primi schizzi del progetto sono stati realizzati a mano prima ancora dell’inizio della costruzione della città (1999-2000).

L’evoluzione dei disegni sembra poi passare dal concentrarsi all’aspetto estetico e panoramico, ad un aspetto prettamente tecnico e di dettaglio, focalizzandosi su elementi particolari e prospettive multiple sullo stesso foglio di lavoro.

Nelle figure sono riportati alcuni schizzi eseguiti per definire gli aspetti principali del duomo: possibili soluzioni per la struttura portante della cupola, la facciata, la vista laterale e la pianta.

Alcuni schizzi sono stati realizzati comunque a livello paesaggistico per poter valutare l’impatto delle nuove costruzioni con l’ambiente esistente, come fatto per il duomo.

A volte sono stati realizzati schizzi per definire un possibile aspetto di un nuovo quartiere della città; molti di questi sono destinati a rimanere progetti.

Oggi la progettazione delle costruzioni passa sempre attraverso la progettazione 3D, come possiamo vedere con lo studio del palazzo, di prossima costruzione, dove la complessità era tale da dover richiedere un livello di modellazione tecnica non raggiungibile con schizzi a mano.

Questo palazzo è proprio quello che nel capitolo “Storia” menzionavo come cantiere in lavorazione da un decennio.

Paesaggi e scorci della città

Regione Montuosa

Il territorio montuoso della città è ricoperto da una foresta composta in larga parte da piante di ginepro che con il loro tronco snello e slanciato riproducono il tipico aspetto di un bosco di montagna; il suolo è ricoperto da un fitto sottobosco.

In mezzo alla foresta scorre un torrente che forma un piccolo laghetto.

Lasciando il laghetto il torrente crea una cascata e, passando sotto il più grande ponte della città, entra nel lago più esteso dell’intero territorio, situato ai confini della città; la sua profondità massima è di circa 35 cm e copre una superficie di circa 5 metri quadrati; il lago ospita una popolazione di pesci sole.

Il territorio pianeggiante

L’emissario è situato lungo la costa settentrionale del lago, da qui il territorio diventa pianeggiante e il fiume si fa strada con anse e meandri tra i campi coltivati la cui irrigazione è permessa dalla presenza di numerosi canali che prendono l’acqua dal fiume; per simulare al meglio l’area rurale i campi sono coltivati con diverse specie di prato, quali la festuca arundinacea o l’agrostis tenuis.

Il sito archeologico

Il sito archeologico è situata all’incirca nel mezzo dell’intero areale; è composto da un teatro, due templi peripteri, una tholos circolare e da un tempio prostilo; nella figura una vista aerea del sito:

La costruzione dell’area archeologica risale all’anno 2002, partendo dalla realizzazione del teatro e del tempio di Ade.

Nello stesso anno viene realizzata la tholos , il tempio di Apollo e le strade lastricate del sito.

L’ultima costruzione realizzata nell’area archeologica è il piccolo tempio prostilo, costruito sulla collina adiacente al teatro.

Le vie e i vicoli

Nelle immagini seguenti alcuni scorci dei vicoli della città vecchia, si possono notare i tombini del sistema fognario.

Le vie della città nuova si caratterizzano soprattutto per una più regolare copertura, in figura 6 una vista della piazza durante i lavori di copertura con una trama a lisca di pesce.

Nelle immagini seguenti alcuni scorci delle vie e dei vicoli della città nuova.

Fotografie aeree e panoramiche

Conclusione

Per quanto possa trasmettere un semplice post su un blog anonimo, spero sia passato l’interesse di approfondire voi stessi su Instagram, guardando Roberto parlare e raccontarla in video. Se poi ve ne siete innamorati vi lascio anche i riferimenti per andare a visitare la città dal vivo:

La Città ideale (The Ideal Town) si trova in Via Capitano, 2 25010 Remedello (Brescia) Italy

La città è aperta per essere visitata tutte le settimna nei giorni di Sabato e Domenica.

Per poter prenotare potete contattarli mediante telefono: +39 339 6638064 oppure tramite questo modulo di contatto.
So che la visita non ha un costo definito, ma la possibilità di lasciare una donazione volontaria.


Fonti: