Di recente mi è capitato di vedere un video che racconta come Paolo Coletti, noto divulgatore nel campo della finanza personale, gestisca le finanze della propria famiglia allargata come un unico grande portafoglio. L’approccio descritto non è semplicemente condiviso: è centralizzato, pianificato, strutturato per durare nel tempo e tarato per sostenere più generazioni.
Lo YouTuber del video appena visto aveva intenzione di approfondire la necessità di tutte le famiglie di adottare un sistema simile, ma era uno step avanti a me. Sono rimasto incagliato al concetto di gestione aggregata delle finanze di più nuclei familiari.
Io conosco Paolo Coletti, ma devo essermi perso questo aspetto della sua gestione finanziaria. Mi ha colpito molto e sentivo di non saperne abbastanza, quindi ho voluto approfondire direttamente alla fonte, cercando un video dove il prof. stesso parlasse del loro assetto familiare. Per chi come me volesse avere più informazioni vi allego anche questo secondo video che ho trovato e che ha risposto alla maggior parte delle mie domande:
Quella benedetta “video reaction” che doveva solamente intrattenermi lungo il viaggio di ritorno sul treno verso Paderno ha avuto un effetto imprevisto: non tanto perché mi abbia convinto o meno della bontà di quella strategia, quanto perché ha fatto emergere una serie di interrogativi irrisolti sul mio stesso modo di intendere la finanza personale.
Il limite del modello individuale
La maggior parte dei contenuti sulla personal finance (compresi quelli che io stesso seguo e applico, se non addirittura scrivo su questo blog) si muovono all’interno di una cornice ben precisa: tu, il tuo reddito, le tue spese, il tuo portafoglio. Tutto è tagliato su misura per l’individuo – perfino quando si parla di famiglia, coppia e figli bisogna ragionare in ottica di nucleo familiare che si muove in un’unica direzione e con un obiettivo unico e condiviso.
Guardando l’esempio della famiglia Coletti, ho iniziato a domandarmi cosa potrebbe succedere se la persona con la quale deciderò di condividere la vita non avesse il mio stesso approccio alle finanze.
Di recente, nell’articolo “Ramit Sethi made money for couples actually interesting” mi ero chiesto proprio come potermi adattare ad una gestione finanziaria di coppia, ma ho decisamente avuto risultati discutibili.
Fino ad oggi ho pensato fosse un problema di mia rigidità, ma inizio a pensare che sia del tutto inopportuno andare ad applicare una dinamica di “personal finance” a una coppia costituita da individui separati e indipendenti che nutrono sogni diversi. Sicuramente ci dovrà essere una dimensione di overlapping tra la vita sognata dai due individui per poter mantenere solida la coppia, ma al netto di quella zona, ripeto, ognuno nutre i propri sogni e persegue i propri obiettivi personali.
Rimanendo con i piedi sul pianeta terra, la probabilità di incontrare qualcuno che voglia investire aggressivamente fino ad essere FIRE come sto cercando di fare io è minima, se non del tutto trascurabile.
Finanza personale… ma fino a quando?
Nel video di Coletti vediamo una cosa abbastanza rara da essere stuzzicante: una gestione centralizzata delle finanze dei sette componenti della famiglia, distribuiti su quattro nuclei familiari, ognuno con le proprie proprietà immobiliari, conti intestati e bisogni specifici. In questo contesto, tutte queste risorse vengono amministrate dalla persona più competente all’interno della famiglia, che analizza, pianifica e ribilancia sui quattro pilastri secondo una logica comune. Il concetto stesso di “emergency fund” viene declinato non su un individuo o una singola famiglia, ma su un gruppo, con l’obiettivo esplicito di protezione collettiva e crescita generazionale. Il portafoglio viene definito ad “obiettivo infinito”, pensato per essere lasciato in eredità alle prossime generazioni.
Sembra che la personal finance abbia una data di scadenza. È perfettamente funzionante… finché sei da solo. Ma cosa succede quando entra in gioco la complessità delle relazioni familiari, la fragilità degli anziani, la disoccupazione temporanea di un fratello, la nascita di un figlio, o anche solo la volontà di lasciare qualcosa a chi verrà dopo?
Quanti di noi, se si trovassero davanti alla necessità concreta di aiutare economicamente un familiare in seria difficoltà, sarebbero davvero disposti a disinvestire una somma importante dal portafoglio rimandando di anni il raggiungimento della propria libertà finanziaria?
What if the emergency comes only after you have already pulled the trigger? Immagina, dopo aver iniziato a vivere dei rendimenti e dei prelievi pianificati con la strategia FIRE saresti costretto a valutare l’opzione di non aiutare un parente oppure accettare di compromettere la tenuta del tuo portafoglio, prelevando ben oltre il safe withdrawal rate, pur di fornire a quella persona l’aiuto di cui ha bisogno?
Quella che ho intrapreso è la traiettoria giusta per la mia vita?
Questi interrogativi non mi mettono particolarmente a mio agio, ma sono riusciti a mettere in luce una cosa chiara: non potrò ragionare per sempre come individuo singolo e solo.
Ci sarà un momento – maybe not, but for the sake of this argument let’s assume it will come – in cui la mia strategia dovrà aprirsi, integrarsi, adattarsi a un contesto più ampio e ad obiettivi finanziari differenti dai miei.
Che forma prenderà? Non lo so ancora.
Ho sempre pensato che sarebbe bastato aprire un conto in comune dove versare ognuno una percentuale del proprio income e dal quale pescare la liquidità per pagare bollette, affitto, mutuo o spesa alimentare. Oggi non sono più completamente soddisfatto da questo approccio…
La questione ormai mi assedia il cervello, non riesco più a ignorarla: mi sembra strano allontanarmi dal movimento della personal finance e FIRE, ma mi rendo conto che probabilmente non sono sufficientemente sofisticati per rispondere alle necessità della vita. Sono un’ottima approssimazione di tutto ciò che bisognerebbe fare nella fase di individualità, ma non mi aiutano a proseguire il mio percorso nelle prossime fasi della vita.
Come si fa a costruire una pianificazione finanziaria che non si esaurisca nella singola persona, ma che possa tenere insieme una famiglia (presente e futura)?
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